mercoledì 21 dicembre 2011

SPAMM (Super Art Modern Museum).

indirizzo, solito oggetto, allegato, invio.
cambio d'indirizzo, sempre il solito oggetto, allegato, invio.
nuovo indirizzo, testo creativo, oggetto sobrio, ennesimo allegato, invio.
viste le tanti nottate dedicate alla famosa arte dello spam, l'antichissima disciplina in cui ognuno di noi tenta di procurarsi qualche insperato colloquio mentre duella col sonno, il Super Art Modern Museum (per gli amici SPAMM) ha immediatamente rapito la mia curiosità visto il simpatico nome. diciamo che è stato amore a prima visualizzazione.
SPAMM (ormai lo chiamo come se lo conoscessi personalmente) è un vero e proprio scrigno nato in questi giorni per testimoniare una nuova era, l'era della modern art in cui gli artisti si avvalgono dei nuovi media per l'elaborazione e la creazione di nuovi concept creativi.
Il Super Art Modern Museum non è dunque un semplice dominio nato per attirare l'attenzione di qualche curioso, è piuttosto un vero e proprio manifesto concepito per abbattere il muro d'indifferenza della autorità culturali verso la digital art ed incentivarne la sua diffusione.
spamm.fr

martedì 13 dicembre 2011

Phone Arts, mobile is the medium.

visto che questo luogo di scontro pone da oltre un anno all'attenzione di tutti i malcapitati gli argomenti che per qualche motivo oscuro rapiscono la mia curiosità, oggi mi concedo qualche libertà cominciando a dire cosa non è Phone Arts.
Phone Arts non è una nuova app appena rilasciata con la grande ambizione di rivoluzionare qualcosa e nemmeno il nuovo smartphone capace di farci fare lunghe file davanti ai rivenditori.
no.
Phone Arts è il sogno ambizioso di alcuni ragazzi che hanno deciso di fare illustrazioni lasciando matite e pennelli nei rispettivi astucci per dedicarsi ad altro, spinti dalla voglia di esplorare i confini della grafica in ambiente mobile lontani dalla fisicità di un monolocale poco illuminato al retrogusto di muffa.
la loro arte parte dalle chat dove i vari componenti della "crew" (sparsi in diverse zone del pianeta) elaborano il concept settimanale per poi procedere alla fase realizzativa rispettando l'unica vera regola del progetto: l'utilizzo esclusivo dell'iPhone per disegnare le loro opere.
phoneart.net

giovedì 1 dicembre 2011

CNN Ecosphere project. plant a thought, watch It grow.

il rapporto tra il sottoscritto e la natura è un qualcosa di molto singolare visto che ci teniamo a debita distanza per motivi ormai ancestrali. non ho il pollice verde (in realtà nemmeno il mignolo), ho paura degli insetti e tutte le volte in cui mi ballonzolano davanti attività di giardinaggio mi fingo malato.
dunque, anche se avete colto tutte le mia incapacità nel fare qualcosa di buono per la natura non mi tirerò indietro nel parlarvi di come far crescere un albero; piuttosto lo farò a modo mio: non vi parlerò di foglie, non vi parlerò di stagioni e non vi darò nemmeno dei consigli su come piantarlo.
parlerò solo di alberi molto speciali, alimentati con singolari pensieri da 140 caratteri.
nasce proprio così il progetto Ecosphere targato CNN, lavoro finalizzato a monitorare le discussioni attorno alla conferenza di Durban sui cambiamenti climatici in cui ogni singolo tweet, grazie all'hashtag #COP17, viene incluso in una pianta che cresce a seconda dell'intensità della discussione.  

lunedì 14 novembre 2011

cyborg vision, how to be a Terminator.

abbiamo visto tutti gli episodi armati di pop corn fino ai denti, ci siamo sentiti figli di Sarah Connor a capo dei ribelli di un futuro improbabile ed oggi, anche se i nostri gusti sono cambiati, conserviamo  dentro di noi una parte di terminator.
forse le battute (poche ed agghiaccianti), forse per il suo modo di fare, forse perché nel corso della storia è diventato buono, il caro terminatore arrivato dal futuro per spazzare via le speranze della razza umana è rimasto nel cuore dei tanti spettatori che si sono entusiasmati a colpi di sparatorie.
oggi che di tutta questa storia ci rimangono i dvd, una canzone dei guns e qualche videogioco da consolle anni '90, possiamo consolarci ancora una volta con i cari iPhone aspettando il famigerato giorno del giudizio.
cyborg vision app

domenica 6 novembre 2011

No Tube Contest 2011, un concorso inutile.

soffermiamoci per un attimo e guardiamoci attorno.la nostra scrivania sarà sicuramente piena di cianfrusaglie inutili sparse per tutto il ripiano in maniera confusionaria: fogli accartocciati, penne varie (ovviamente senza tappo) e magari anche qualche calzino appena asciutto in attesa di finire nei cassetti.
magari un giorno ci faremo forza e metteremo ordine ma intanto tralasciamo tutto questo e soffermiamoci su You Tube e sulla sua somiglianza alla cara scrivania illuminata ad alogeno: entrambi dei posti in cui ognuno ci piazza un po' quello che gli pare senza considerarne l'utilità.
davanti a tutto questo nasce il No Tube Contest, un vero e propprio concorso che vede in gara il peggio del web ossia i peggiori video caricati sul tubo accomunati da un'unica caratteristica: l'inutilità.
No Tube Contest Trailer
No Tube Contest 2011

domenica 16 ottobre 2011

make pixel art, per creativi part-time.

diventare un artista è sempre stata una delle mie più grandi ambizioni assieme all'agente segreto ed all'astronauta anche se fin da subito i pastelli evidenziarono i miei limiti.
davanti quindi al primo sogno spezzato mi diedi ai videogames fiducioso che un giorno sarebbero diventati una disciplina olimpica immaginando già lacrime sulle note dell'inno, baci alle medaglie e ringraziamenti verso le telecamere.
anche se crescendo ho capito che tutto questo rimaneva irrealizzabile, le immagini ad 8 bit che tanto hanno accompagnato la mia infanzia continuano ancora a piacermi per qualche motivo ancora inconscio e sebbene abbia appeso ormai il joystick al chiodo, questo progetto ha suscitato la mia immaginazione.
Ben Brown e Katie Spencer hanno colpito nel segno col loro lavoro forse per l'aria un po' retrò, forse perché in fondo ci sentiamo tutti un po' creativi o forse perché semplicemente ci eccitiamo davanti a link inutili.
makepixelart.com

giovedì 15 settembre 2011

Notepad by SWAMP.

mi sono chiesto più e più volte cosa scrivere in questo post per non essere invasivo ed allinearmi il più possibile alla semplicità dell'opera in questione senza fare inutili giri di parole.
per questo comincio da un'osservazione, ponendo l'accento sull'importanza e sulla forza della semplicità nel rompere le convenzioni ed arrivare dritta destinazione.
non ha importanza se quel qualcosa sia rappresentato da un semplicissimo taccuino a righe orizzontali completamente nuovo, senza neppure una scritta, consegnato durante una riunione del Congresso degli Stati Uniti.
non ha importanza se questi fogli completamente vuoti abbiano un eco molto più forte di una protesta in pieno centro con megafoni e striscioni contro la guerra in Iraq.
in questo caso il collettivo SWAMP con Notepad riesce dove molti si fermano ad una frase fatta: lasciare un messaggio tra le righe.
Notepad

martedì 6 settembre 2011

ExtraFile.org, format art.

rappresentano lo sfondo di qualcosa molto più luminoso ed appariscente di loro.
sono la fase finale di un processo automatico composto da qualche click sul monitor ed uno sbadiglio senza coprirsi la bocca.
una delle loro principali caratteristiche è proprio la timidezza perché nascosti dietro sigle incomprensibili.
bene, se non avete ancora capito di cosa sto parlando non mettete in dubbio le vostre indiscusse capacità intellettive già provate da un giorno di intenso lavoro e rilassatevi, anche perché tra qualche riga sputerò il rospo.
per una volta, le luci della ribalta non saranno prese solo dall'immagine e dalla sua capacità di attirare l'attenzione ma dal suo formato, vero e proprio elemento cardine di ExtraFile, l'ultimo lavoro di Kim Asendorf.
Extrafile è un software, concepito esclusivamente per ambienti Mac, creato per rompere le regole create dagli statici formati come Jpg, Tiff e Png  per dare all'utente la massima personalizzazione dell'output finale. il tutto è dunque partito da un concetto semplicissimo: quello di concepire il formato come un pezzo d'arte dando quindi all'utilizzatore l'esclusività del proprio lavoro. 

martedì 19 luglio 2011

Ute-game, grandmother advice.

occhiali bassi sul naso, sorriso sdentato e capelli grigi raccolti da un foulard; sono sicuramente questi gli elementi maggiormente caratterizzanti le nostre care ed amate nonne che, tra un pasto ipercalorico ed un bicchierino di limoncello a fine pasto, hanno allevato calorosamente le loro care ad amate nipotine.
ora però queste ultime sono cresciute, hanno abbandonato le loro bambole in soffitta preferendo camice attillate e minigonne ma come si sa, le nonne rappresentano sempre un punto di riferimento per le nuove generazioni costituendo una fonte inesauribile di saggezza.
ute-game

lunedì 27 giugno 2011

Kaiser Chiefs, create your "The Future is Medieval".

mentre sono qui davanti al computer mi interrogo su tutti i privilegi che una rock star può ricevere dalla vita. trovare gente che urla invano il suo nome, firmare autografi a ragazze impazzite che si strappano i capelli oppure rompere una chitarra alla fine di un concerto non curandosi minimamente del suo costo.
potrei finire qui con i privilegi invece continuo ancora concludendo la lista con i miei preferiti: avere una buona scusa per ubriacarsi ogni giorno e poi devastare la suite presidenziale dell'albergo in cui si alloggia.
sfortunatamente per me mai nessuno ha urlato il mio nome in Colonne oppure ha chiesto il mio autografo  ma da oggi c'è sicuramente qualcosa che mi farà sentire una rock star: creare un album. mi spiego meglio, l'album è già creato ma una delle cose più difficili sta proprio nello scegliere le canzoni giuste e la copertina per soddisfare i gusti anche dei fan più sfegatati. fortuna che ci sono i Kaiser Chiefs.
kaiserchiefs.com

domenica 19 giugno 2011

creative time tweets #VadeMecum. tweets in Library.

un giorno qualcuno si recherà nella biblioteca di Washington per cercare tutto questo, sfoglierà pagine e pagine di documenti lasciati e tenterà di capirci qualcosa.
un giorno molto lontano queste pagine saranno il simbolo delle rivoluzione informatica in atto, l'emblema vero e proprio del cambiamento mentre oggi rappresentano solo pagine utilissime per tenere in equilibrio mobili malmessi o per attirare la polvere.
mentre sto scrivendo il nostro caro David Horvitz è in viaggio all'interno degli Stati Uniti, dalla west coast alla east coast per documentare il cambiamento della comunicazione, la sua metamorfosi e lasciare qualcosa alle generazioni future. il suo viaggio non è scelto a caso ma rappresenta il percorso fatto dal primo telegramma continentale spedito nel 1861 da San Francisco a Washington dal Presidente Lincoln.
durante il suo estenuante viaggio in treno, il nostro caro David trascriverà tutti i tweet contenenti l'hashtag #VadeMecum, effettuerà riflessioni giornaliere e si interrogherà sulla storia della tecnologia all'interno della comunicazione, depositando poi tutto il materiale raccolto negli archivi pubblici della biblioteca di Washington.
magari forse un giorno qualcuno leggerà anche il mio tweet.
cretive time tweets

sabato 11 giugno 2011

Nick Gentry, when floppy disks became the canvas.

alcuni con etichette ancora incollate, altri completamente dipinti.
è questa l'arte di Nick Gentry che dall'altra parte de La Manica fa rivivere oggetti presenti solo nella memoria di chi ha vissuto la prima ondata informatica: i cari ed a volte odiati floppy.
nato negli anni delle vhs e delle polaroid, le sue creazioni  partono dall'impatto sociologico dei nuovi media, creando un collegamento tra i ritratti realizzati ed il ciclo di vita dei prodotti nella società della spazzatura.
il modo in cui la gente interagisce coi nuovi media rappresenta l'oggetto della sua espressività anche se ci lascia con un interrogativo: saremo sempre compatibili con la nostra tecnologia?

giovedì 9 giugno 2011

this guy has my MacBook.

una macchina della polizia a sirene spiegate, una divisa appena stirata ed un distintivo luccicante sono immagini che forse oggi rendono solo nell'immaginario collettivo.
potremmo alzare la cornetta del telefono e digitare il fatidico numero oppure recarci direttamente in caserma per denunciare un furto subito; non c'è problema, il nostro nome sarà inserito in una lista e passeremo i giorni successivi a controllare il telefonino in attesa di qualche segnale fino ad esaurimento scorte.
è per questo che oggi mi concedo una licenza e non parlo degli argomenti che di solito inebriano questo mio spazio, andando però ad approfondire una delle sue tematiche portanti: internet.
"ThisGuyHasMyMacBook" è un caso, è il caso che celebra, che urla ancora una volta al mondo la potenza delle rete e di tutta la sua gente in cui un semplice blog ed un'App riescono a dare la giusta spinta alla risoluzione di un furto ed alla conseguente restituzione dell'oggetto al legittimo proprietario.
God save the web.

venerdì 27 maggio 2011

Creative Time Tweets #24hPort. where are you going? here.

dove sei stato?
dove stai andando?
sono queste le uniche domande che Man Bartlett ha posto per  24 ore all'interno del bus terminal di New York durante il nuovo progetto targato Creative Time Tweets. persone incontrate per caso, storie che si intrecciano per qualche istante in fila per i tickets oppure mentre sorseggiano una bibita ghiacciata in attesa dell'autobus in partenza. non solo storie di passaggio ma anche atmosfera, musica e perfino l'esercito americano. sono questi i protagonisti "24hPort", il nuovo sperimentale progetto che ha come punto nevralgico la partecipazione attiva degli utenti che riescono a seguire tutto quello succede all'interno del bus terminal attraverso gli occhi di Man.
lo scopo di questa sperimentazione è dunque la dimostrazione di come oggi twitter stia cambiando la stessa idea di spazio pubblico e di come il mezzo possa essere utilizzato per coinvolgere gente e creare dialogo grazie alla diaspora digital nella vita di tutti i giorni.
creative time tweets

mercoledì 25 maggio 2011

Content is Queen, a generative video painting.

parlare in maniera approfondita del tempo sarebbe una cosa troppo complicata per la mia mente pigra ed allo stesso tempo andrebbe al di fuori dalle tematiche che di solito tratto in questo mio spazio recintato dal resto della galassia.
mi limito esclusivamente a dire che esso può sancire il susseguirsi di cambiamenti memorabili oppure l'avvicendarsi di momenti decisamente lunghi che poi noi andremo a chiamare ere.
Sergio Albiac sembra avere a cuore il tempo nel suo progetto "Content Queen", una video serie basata sulla contrapposizione tra la rigida struttura del potere e la democrazia attraverso una tecnica da lui stesso realizzata, finalizzata ad ottenere video ritratti generativi.
processing è dunque una tecnica che prevede la rottura coi limiti derivanti dalla staticità delle immagini grazie all'utilizzo di parti di video utilizzate come pittura per comporre il ritratto finale.

sabato 14 maggio 2011

3 Dreams of Black by Chris Milk. A WebGL experience.

sono tanti i modi in cui definire un lavoro come questo ma è molto difficile trovare le parole giuste davanti ad una così tanta maestosità.
in troppi andrebbero a definirlo come "la figata del momento" ma io no, prima di tutto per rispetto nei confronti di chi conosce le lingua italiana e poi per onorare un così grandioso ed allo stesso tempo sperimentale lavoro.
3 Dreams of Black rappresenta oggi il massimo delle potenzialità che le rete possa offrirci, andando a regalarci un'esperienza unica nel suo genere grazie all'utilizzo del WebGL, un'evoluzione dell'html5 che permette di ottenere immagini 3D direttamente dal nostro browser.
Chris Milk e gli amici di Google hanno dunque costruito una vera e propria esperienza in cui è possibile prendere il controllo della narrazione attraverso gli spostamenti dal mouse e, una volta finita la canzone, creare le nostre reliquie da integrare all'interno del progetto.
Mi sembra doveroso concludere che il tutto è stato realizzato per il lancio di "Rome" il concept album di Danger Mouse e Daniele Luppi che vede tra le varie collaborazioni due personaggi "qualunque" come Jack White e Norah Jones .
allacciate le cinture: ro.me 

martedì 10 maggio 2011

the Sticky, la rivincita delle tv in bianco e nero.

quando si parla di televisori in bianco e nero, la mia mente non può fare a meno di ricordare un vecchio ed impolverato televisore che di tanto in tanto andavo ad accendere per vedere il mondo della tv con colori diversi. molto spesso mi capitava di vedere le sagome della gente in maniera differente, quasi deformi, mentre lottavo con l'antenna incorporata fino a pensare:- Cavolo, cambio televisore. son stufo-.
non continuo con la storia di questo fantomatico  televisore in bianco e nero ambientata in una Puglia anni '90 anche perché i miei ricordi col passare del tempo sono sempre più fievoli ma, mi piace tantissimo l'idea di ridare vita a vecchi elettrodomestici dando loro qualcosa di nuovo ed innovativo quindi, un tale progetto non poteva passare inosservato agli occhi di comandC :-)
il wobblevision è una tecnica che consente di creare in tempo reale delle animazioni grafiche sullo schermo dei nostri vecchi apparecchi, riuscendo a creare dei fasci di luce la cui forma risulta variabile in base al modellto di televisore utilizzato.
tale tecnica è quindi la base, la fonte d'ispirazione del nuovo video dei "Black Moth Super Rainbow" realizzato da Bob Jaroc dove i diversi fasci di luce si muovono, ondeggiano e poi scompaiono in base agli strumenti ad essi associati.
sicuramente un gran bella idea di riproporre in chiave moderna vecchi apparecchi e la dimostrazione che sono le idee ad avere la meglio sui grandi budget.

lunedì 9 maggio 2011

browser pong, un gioco di finestre.

le abbiamo viste appannate dal freddo oppure rotte da un pallone calciato male. le abbiamo usate per spiare i nostri vicini e non contenti le abbiamo utilizzate anche come metafora.
mai nessuno però ha pensato di giocare con loro, ha pensato che anche delle finestre si potessero trasformate per una volta in strumenti di gioco orientate al divertimento e perché no, anche allo stupore.
a creare questa magia è stata chiamata in soccorso sua maestà html5 ed un gruppo di creativi dello Stewdio di Londra che armati di creatività e di un po' di sana pazzia ha dato vita a questo esperimento chiaramente ispirato al gioco arcade pong. 

martedì 3 maggio 2011

Pocket rock-it, what's app?

come ho già detto in passato, fare musica oggi non è solo comprarsi una chitarra, aprirsi un myspace ed esibirsi durante il concerto del primo maggio dando del "compagno" a qualsiasi essere passi per la strada. almeno non per me.
i Ferocious Few dalla lontana e soleggiata california hanno capito prima di altri come le nuove tecnologie possano aiutare, nel lungo cammino verso la gloria, band quasi del tutto sconosciute.
stavolta però è diverso perché per loro scelta personale hanno tralasciato un web ormai sazio di tanto anonimato per tuffarsi nel mondo delle applicazioni iphone  con un'idea fresca che si aggancia al loro video musicale.
"pocket rock-it" è infatti un'applicazione basata sull'augmented reality che consente di vedere in qualsiasi momento della giornata, ma soprattutto in qualsiasi luogo, i due componenti del gruppo che suonano per noi. è possibile inoltre sincronizzare i due smartphone per vederli contemporaneamente in un'insolita esibizione virtuale.
rock&roll!!
itunes app
video dimostrativo

giovedì 28 aprile 2011

Animation Hotline, in linea con la creatività.

dimentichiamoci gli scherzi telefonici e le prese in giro, il farsi negare al telefono oppure  il camuffare la propria voce fingendo di non star bene per saltare un giorno di lavoro.
lasciamo da parte tutto questo ed apprezziamo  il coraggio ma soprattutto il lavoro che Dustin Grella sta svolgendo attraverso il suo progetto "animation hotline", una vera e propria linea che racchiude sogni, storie e pensieri di tutta la gente che chiama il 212-683-2490.
Animation Hotline è dunque un progetto che prevede la chiamata verso il numero sopracitato e la successiva realizzazione, da parte dell'artista americano, di un'animazione della durata di 30 secondi caricata sul sito.
purtroppo per noi, Dustin seleziona solo un messaggio al giorno da trasformare in animazione ma almeno è possibile chiamarlo 24 ore su 24. fortuna che c'è la sua segreteria telefonica.
dustingrella.com/animationhotline

martedì 26 aprile 2011

NodeBeat, il suono delle stelle.

.Seth Sandler & co. meritano oggi una menzione speciale per il lavoro uscito proprio in queste ore battezzato NodeBeat.
prima però di dirvi cos'è posso liberamente cominciare col dirvi cosa non è.
NodeBeat non è un viaggio lisergico tra le stelle della via lattea (anche se a primo sguardo si potrebbe pensarlo) e nemmeno la suoneria della sveglia da applicare al nostro peggior nemico. no, non è nulla di tutto ciò.
essa è una semplice applicazione disponibile per iphone ed ipad che ci consente di creare la nostra sequenza ritmica in base alla posizione ed alla distanza delle palline luminose che ci appariranno sullo schermo.
per chi come me non può ancora permettersi nessuno dei sopracitati diamanti tecnologici, potrà accontentarsi di una versione prova in flash.
nodebeat.com


sabato 23 aprile 2011

laser harp, lo strumento del futuro

stephen hobley è sicuramente una persona che non è mai rimasta davanti alla tv a sorseggiare birra per il super match di football. almeno credo.
stavolta però il suo progetto m'ha letteralmente rapito, non tanto per la sua discutibile semplicità quanto per il risultato finale, catapultandomi letteralmente nel futuro.
credo che sia il massimo per ogni musicista costruirsi personalmete il proprio strumento musicale, analizzarne il suono al fine di poterlo migliorare sempre di più e poi salire sul palco con la propria "creatura" figlia di notti insonni ed isterismi ma, se lo strumento creato è in grado di trasformarsi in icona... cavolo ha fatto il botto.
bene, io non sono un musicista (sfortunatamente) e mai lo diventerò ma credo che questo sia un valido progetto che merita la massima attenzione, per tutto quello che rappresenta che va dalla musica alla tecnologia per realizzarlo.
laser harp è sicuramente qualcosa di ambizioso da realizzare ma, almeno per una volta, vorrei provare a realizzarlo. in fondo è solo un'arpa laser con un midi controller.
istruzioni
software
video dimostrativo

martedì 19 aprile 2011

Undone from SCNTFC, l'universo silenzioso.

andrew rohrmann aka SCNTFC riesce a farci capire che a volte, per trovare un nuovo mondo, non occorre indossare una tuta spaziale a bordo di uno shuttle e vagare nell'immensità delle stelle.
basta molto meno.
ci sono paesaggi che distano solo pochi centimetri dal nostro naso, dotati di colori vivi che lasciano da parte la frenesia del mondo contemporaneo per continuare nella loro precisa armonia.
bene, è proprio l'armonia delle immagini l'aspetto più importante del lavoro in questione perché sempre più spesso ci troviamo di fronte  ad opere caratterizzate dalla loro invasività, dalla loro irruenza mentre stavolta mi sembra di guardare un mondo dal buco della serratura, di spiarlo in punta di piedi per non interrompere in alcun modo l'alchimia creata dalla combinazione della musica con le immagini.  
"undone" è un progetto ancora dotato del cartello "lavori in corso" ma la qualità dei trailer lascia intendere che non sarà sicuramente qualcosa che passerà inosservato.
undone, trailer 2


venerdì 8 aprile 2011

cover your eyes. musica ad occhi chiusi.

se qualcuno crede che la musica oggi sia composta solo da due chitarre, un basso, una batteria ed una bella voce si alzi ed esca fuori possibilmente senza sbattere la porta.
bene, ora che c'è un po' di spazio in più comincio a fare qualche ragionamento a vanvera sperando di tirar fuori qualcosa di sensato ed allo stesso tempo utile a chi continua ad imbattersi nei miei post zeppi di refusi e sgrammaticati.
stupire, sempre e comunque, rappresenta una prerogativa imprescindibile per chi fa musica ma soprattutto per chi si affaccia alla rete, cercando d'abbattere una sempre più alta barriera d'indifferenza verso nuovi contenuti quindi: cosa inventarsi?
una delle possibili risposte arriva da una Francia sempre più attiva in termini d'innovazione e di idee, stupendo tutti con una semplicità disarmante e mozzafiato proveniente da un gruppo di fantastici sognatori come i "the shoes" che si affidano al collettivo "we are from L.A." per il lancio del loro nuovo singolo.
"cover your eyes" è una canzone fresca e primaverile che però ha una particolarità, può essere ascoltata solo ad occhi coperti.
dei geni.

martedì 5 aprile 2011

YouCube, a 3D game.

ognuno di noi ha lati nascosti e non, zone di luce, zone d'ombra e zone oscure che mai riusciremo ad ammettere nemmeno guardandoci allo specchio mentre facciamo finta di pettinarci.
possiamo essere allegri, tristi, educati, rigorosi, pignoli, liberali, religiosi, stupidi, intelligenti, acidi, esigenti ecc. tutto questo può avvenire contemporaneamente oppure alternarsi in periodi variabili in base al nostro umore che a sua volta gode di una leggera influenza solare.
c'è chi ha pensato a tutto questo consentendo di giocare coi video caricati sul tubo in un nuovo modo, grazie ad un cubo che potrà essere manipolato a nostro piacimento in base al nostro umore ed a quello che ci passa per la testa. in un'unica parola: YouCube.

mercoledì 30 marzo 2011

Syndyn, artistic sport game

c'è chi si diverte in spiaggia sotto il sole cocente d'agosto di una ormai obsoleta riviera romagnola, tra granite agli agrumi e crema solare, occhiali da sole e canzoni del momento.
c'è invece chi tenta di cambiare le regole, di inserire all'interno di un gioco vecchio come il mondo qualcosa di innovativo, capace di lasciarci a bocca aperta e di aprirci la mente, facendoci provare qualche pizzico d'invidia perché avremmo voluto realizzarlo noi ma per cause di forza maggiore non l'abbiamo fatto.
"Syndyn" è l'ambizioso progetto realizzato dai ragazzi dal collettivo "3kta" che vede l'interazione di due racchette, una normalissima pallina ed uno schermo capace di captarne il movimento e la sua ribattuta, attraverso l'impostazione di diversi suoni.
nel video in questione non vedremo Federer e Nadal ma spero non vi infastidisca.
syndyn video

sabato 26 marzo 2011

Dead Drops, offline file-sharing

sono tante le cose che possiamo fare, abbiamo tanti desideri da realizzare in uno tempo troppo breve chiamato vita. il nostro unico limite è porci un limite.
apriamo la finestra e respiriamo un po' d'aria inquinata. con calma. inspiriamo ed espiriamo fino a riempirci i polmoni, fino a sentire in gola l'amarognolo dei gas di scarico e delle polveri sottili. 
bene, se lo sentiamo significa che siamo vivi.
poi? che succede? ora che ci siamo resi conto di essere vivi come possiamo fare a non sprecare tutto questo senza cadere nel letargo intellettuale che ci avvolge?
a New York c'è gente che inventa di tutto, produce, distrugge ma soprattutto non smette mai di utilizzare la testa; ingranaggi ben oleati, tanta voglia di fare ed un pizzico di sana follia che non guasta mai.
uno di questi è Aram Bartholl con uno dei suoi progetti più famosi: Dead Drops. 
ora il gioco è facile perché potrei dirvi subito che cos'è, com'è realizzato ed anche lo scopo ma purtroppo per voi, non farò nulla di tutto questo.
come avete letto nel titolo, è un file sharing rigorosamente offline.

giovedì 17 marzo 2011

Url Hunter, il gioco che cambia le regole

abbiamo giocato a nascondino, a palla avvelenata ed a biglie. siamo caduti, ci siamo alzati e poi siamo finiti nuovamente per terra. abbiamo vinto, perso ed ancora perso.
il gioco rappresenta ancora una delle cose più naturali di questo mondo, sintetizzando la voglia di divertirsi e di sfidare sempre e comunque i nostri avversari, mettendo in mostra le nostre capacità e soprattutto i nostri limiti.
qualcuno però s'è mai interrogato sulle sue regole? ha mai pensato veramente di cambiarle?
ok, direte voi, il '68 è ampiamente passato e con esso tutta la ventata di cambiamento che ne ha conseguito ma conosco qualcuno che, nel suo piccolo, ha tentato non tanto di stravolgere ma almeno di dargli un nuovo spazio.
il gioco in questione, viste soprattutto le tematiche che spesso affronto, è online ma questa volta non sarà all'interno di una semplicissima pagina web ma nella sua URL.
probablyinteractive.com

lunedì 14 marzo 2011

Google Crisis Response, il contributo del web

la situazione peggiora di ora in ora mentre le immagini dei telegiornali fanno il giro del mondo.
prima una scossa violentissima e poi uno tsunami spaventoso stanno mettendo in ginocchio il Giappone. morti, dispersi ed ora anche la minaccia nucleare.
davanti ad una situazione che lascia tutto il mondo col fiato sospeso, la rete reagisce con uno dei suoi massimi esponenti: Big G, attraverso una pagina dedicata capace di dare all'utente qualsiasi tipo d'informazione su quello che sta accadendo.
vista la gravità della situazione, vi risparmio le mie solite frasi inconcludenti, i miei ricordi da ragazzino e tutte le altre cose che di solito scrivo con l'unico scopo di annoiarvi a morte, concludendo questo mio pensiero con un augurio: che la terra del sol levante possa risplendere al più presto.
Google Crisis Response

mercoledì 9 marzo 2011

Helvetica Face, a font on my front.

molto spesso, come in questo momento, mi sono trovato a scrivere pensieri in piena libertà, facendo finta di essere un qualcuno che conosce qualcosa. si possono scrivere balle, una storia d'amore, una lettera ad un caro amico e perfino un testamento.
possiamo scriverlo in maniera creativa oppure abbandonare tutto il nostro estro per poche didascaliche righe, facendo contenti i nostri superiori.
stavolta scrivo per me, senza censure ed inibizioni, senza peli sulla lingua e senza rimorsi. vorrei una font talmente personalizzata ch avesse perfino il mio viso, su ogni carattere, su ogni punto.
per fortuna i miei desideri sono esauditi grazie ad Helvetica Face, un typeface generated.
livetype.in/face


martedì 1 marzo 2011

RoundHouse and its augmented Kinect visuals

non sempre la scatola nera deve rappresentare qualcosa di tragico, un incidente e tante vite spezzate. questa volta non sarà così.
a volte può rappresentare un luogo magico, in cui i sensi si uniscono per dare forma a qualcosa in grado di stupirci, lasciando una nuova scia dopo la sua visione.
tutto questo non poteva non accadere a Camden Town, posto dove l'alchimia per la musica e le sue sperimentazioni vive spontanea, nutrendosi dalla linfa di giovani sempre vogliosi di creare qualcosa di nuovo. concediamoci una licenza poetica, visto che  non ci saranno assoli di chitarra e voci roche a colorare quello di cui parliamo.
è il momento della tecnologia.
il tutto avviene all'interno di un semplice myspace, dove un normale streaming si trasforma in un'ambiente in cui le immagini accarezzano la musica.
roundhouseblackbox on youtube

prima regola del RoundHouse: parlare del RoundHouse.




martedì 22 febbraio 2011

January, snow in 8 bit

una delle cose che avrei voluto fare da bambino, oltre a rubare caramelle, fare a botte, giocare a pallone, non fare i compiti ecc, è dovuta più a circostanze climatiche che a mancanza d'intenzioni.
credo l'abbiate capito.
in Puglia ho visto la neve forse in un paio d'occasioni mai però degne di nota, quindi figuriamoci se avessi potuto pensare ad una cosa del genere.
con la primavera pronta, mi piace avere questo sorso di freddo, sapore mai sopito e sempre apprezzato; se poi inseriamo la musica (sostanza che non ho mai rinnegato) il cocktail mi sembra perfetto.
nasce January, un music generator ancorato all'idea dei fiocchi di neve dove ognuno di essi,  oltre ad un sapore diverso, ha anche un suono...differente.
da non provare nella realtà, soprattutto se si vive a Milano.
colorcave.com/january

lunedì 21 febbraio 2011

Ok Go, GPS parade

dalla strada parte sempre qualcosa, nascono sempre nuove soluzioni e punti di vista alternativi. c'è chi la considera fonte d'ispirazione e chi luogo di degrado, habitat naturale di numerose forme di vita.
tra il dolce odore di smog, i clacson armonici e l'odore dei fast-food c'è  ancora chi riesce ad inventarsi qualcosa fuori dal comune grazie ad un semplice telefonino... scusate se sono all'antica ma non riesco proprio a chiamarlo smartphone. per me è solo un aggeggio con qualche funzione in più.
prendiamo una banda di matti, un'applicazione ed un gruppo che da anni ci propone nuove forme di comunicazione, cuciniamoli a fuoco lento per qualche ora e... nasce la GPS Parade.
una fonte d'ispirazione continua.
GPS Parade

domenica 20 febbraio 2011

human tetris by Reymond Guillaume

un gettone tra le dita, la nostra opportunità dopo una lunga fila, tutto davanti ad una manopola e due pulsanti. stop.
sinistra, sinistra, destra, incastro.
destra, sinistra, destra, errore.
le mani sono sempre più sudate mentre le dita partono senza nemmeno pensarci, tutto avviene in automatico.
stavolta giochiamo con la gente ma, quanta gente ha giocato con noi?
performance del collettivo Game Over.
human tetris video

venerdì 18 febbraio 2011

una vacanza sbagliata, Dead Island

loro sono proprio davanti a te, sentono la tua paura, la tua angoscia.
hai solo un'ascia tra le mani e sai già che non sarà sufficiente, servirà solo a guadagnare qualche secondo, allungare di qualche attimo la tua vita e quella dei tuoi cari.
i genitori sono sempre visti come degli eroi dai propri figli, persone invincibili in grado di fare qualsiasi cosa e di superare qualunque ostacolo ma stavolta, non sarà così.
una delle cosa più orribili per un padre credo sia essere impotenti davanti alla morte del proprio figlio.
trailer Dead Island

giovedì 17 febbraio 2011

la rivincita delle scatole, the white_box

chiudete gli occhi e pensate ad una scatola.

bene, se anche voi state pensando ad una marrone di cartone... tranquilli, non siamo tutti dotati di una fantasia limitata, è solo colpa della nostra mente, sempre ancorata a preconcetti.
è da sempre considerata un qualcosa di superfluo, eliminabile il prima possibile per arrivare a cosa custodisce, un mezzo per un unico fine: quello che contengono.
da tempo oggetto di maltrattamenti, ombra del suo contenuto, ma per una volta mi piace ribaltare questo concetto e mettermi dalla sua parte, immaginandola protagonista di qualcosa.
tutto questo è accaduto al Nouvelles Musiques di Montréal attraverso un'installazione che consentirà ai musicisti di sperimentare sempre di più i processi di interazione uomo/macchina.
the white_box

domenica 6 febbraio 2011

interview match, duelli tra gentiluomini

un tempo si sfidavano per l'onore e per il rispetto, parole che potrebbero suonare strane in una società dominata dal denaro e dal suo potere di quantificazione.
le armi da usare erano determinate in base all'offesa ricevuta, raccogliendo il guanto della sfida.
non c'era posto per i vili.
tutto avveniva all'alba, in un luogo lontano dalla città, appunto per ricreare un'atmosfera solenne e purificatoria.
oggi le armi sono cambiate ma non l'obiettivo: avere soddisfazione.

giovedì 3 febbraio 2011

superenhanced, interrogatorio di polizia

il fumo di sigaretta riempie tutta la stanza mentre la una luce fortissima ti acceca.
sai d'essere innocente ma loro non sono dello stesso avviso. non ti danno tregua, riempiendoti di domande continue a cui cerchi d'arrampicarti. 
loro non se la bevono.
la tua camicia è sempre più sudata.
il caffè nella tazza è freddo e tu sai che tra poco, se non confessi, loro passeranno alle maniere forti.
uno dei due agenti s'è già sfilato la giacca e comincia ad arrotolarsi le maniche della camicia. 
hai poco tempo.

lunedì 31 gennaio 2011

like page by facebook generation

mi piace tanto piacere alla gente, vedere i like sotto e così, diventare sempre più popolare.
ho così tanti amici che quando cammino per il paese sono sempre con la mano alzata per salutare tutti.
cosa importa se poi loro (i miei amici) sono più di 650 e non conoscono nulla di me; credo che forse non conoscano nemmeno il mio nome ed i miei interessi. forse c'ho parlato 5 minuti in tutta la mia vita, ma io, li considero comunque mie amici.
cosa importa se poi non so con chi confidarmi? ho il mio blog in cui posso tranquillamente sfogarmi.
pleaselike.com

mercoledì 26 gennaio 2011

Personas, come smontare Google

una delle cose più belle di un giocattolo è, secondo me, smontarlo.
vedere i suoi ingranaggi rappresenta un bel modo per capire come realmente funziona, analizzando quali potrebbero essere i suoi limiti e perfino i suoi punti di forza. fa niente se poi abbiamo difficoltà nel rimetterlo a posto, perdendo un intero pomeriggio con risultati fallimentari.
proprio per questo mi sono armato di cacciavite e pinza per cercare di smontare il nostro amato big G, spinto da una semplice domanda: cosa pensa internet di noi?
per la prima volta sono riuscito a vederne gli ingranaggi, analizzando i suoi meccanismi e perfino i suoi limiti.
l'esperimento in questione è orientato a dimostrare come si dia troppo spazio a google nelle ricerche personali, con evidenti lacune che attualmente non è in grado di colmare.
sarà forse l'alba di un nuovo settore: il personal CEO?
personas.media.mit

domenica 23 gennaio 2011

Storm Thorgerson, cover without pixel

ci sono dei mondi che vale la pena conoscere, anche chiudendo gli occhi dopo uno sguardo.
loro rappresentano i volti di qualcosa che tutti conosciamo ma che per qualche motivo stanno scomparendo.
non sempre però hanno due occhi, un naso ed una bocca.
cominciano ad avere qualche ruga a causa dell'età ma non per questo perdono il loro fascino.
oggi di loro si conosce ben poco, sono poco apprezzate e forse un giorno scompariranno del tutto, lasciando il posto ad anonime icone da file.
per me invece, sono parte complementare di una magia chiamata musica.
stormthorgerson.com

mercoledì 19 gennaio 2011

Monet 2010

per una volta tanto dovrò abbandonare i jeans a vita bassa, le felpe e la borsa. lascerò anche le sneakers appena comprate nella scarpiera e tenterò di essere il più formale possibile.
per prima cosa andrò ad affittare un smoking per l'occasione poi, andrò a farmi la barba,  a pettinarmi ed a spruzzarmi il profumo migliore che ho. dovrà essere tutto perfetto.
perfino le mie scarpe saranno allacciate.
vi chiederete tutto questo per cosa?
solo per Monet. 
quindi vai alla sua mostra?
purtroppo no, sbircio solo il sito ma un sito coi fiocchi, elegantissimo. proprio come i suoi dipinti.

giovedì 13 gennaio 2011

Faceleaks, come perdere un amico (su Fb)

basta fare a botte, prendersi a pugni e non guardarsi più in faccia. 
sono stufo  delle strategie per non incontrarsi, non guardarsi negli occhi e scrive status minatori destinati ad i(dio)gnoti.
per perdere un amico c'è bisogno di ben poco. 
io ho smesso tanto tempo fa di fare a botte e di tornare a casa con lividi e graffi. no, no, il contatto fisico non fa più per me. ora sono cambiato. 
ho il mio computer e, grazie a lui, riesco perfino a litigare con la gente senza nemmeno guardarla in faccia, vederla dritta negli occhi e misurarne le reazioni.
di cosa me ne faccio di una bella bisticciata per la strada, se poi alla fine non posso nemmeno salvarmi la chattata e farla vedere al mio migliore amico come se fosse una moviola???
sarà proprio in questo modo che analizzerò anche le virgole che ha usato, gli emoticon ed anche gli spazi, andando così ad analizzare ogni sua minima reazione.
cosa penso delle litigate in giro? roba da 56Kb.

mercoledì 5 gennaio 2011

Debtris, gioco d'informazione

i videogames in fondo non hanno mai fatto male a nessuno, sono solo un modo per passare un po' di tempo libero tra compagni di merende con qualche foruncolo sulle guance. 
cosa importa se però questi compagni siano quasi tutti oltre la soglia dei 50 anni, qualche ruga di troppo e non indossino più i pantaloncini? ok, sono d'accordo con voi, forse ho sbagliato con l'età ma in fondo come non sia possibile non chiamarli compagni di merende? in fondo cosa fanno di male, si divertono un po'.
col passare del tempo i loro appuntamenti di gioco hanno cambiato nome in G8, G20, Nato, ma il loro scopo credo non sia ancora cambiato. continuano perfino a rubare i biscotti dalla mamma ma sono talmente bravi che riescono sempre a farla franca facendo gli occhi dolci.

martedì 4 gennaio 2011

Google Variations

pian piano s'è intrufolato nella vita di tutti i giorni, portandoci per mano verso il nostro obiettivo. 
potremmo considerarlo un fratello maggiore, visto che ci regala sempre consigli, oppure considerarlo come con Dio dato che, grazie al wireless, può conoscere qualsiasi cosa, ovunque. 
io però non vorrei sfociare nella blasfemia, quindi tralascerò questa analogia.
a mio parere google è un serpente; ha strisciato per anni, nei meandri del web, insinuandosi nella vita di tutti noi giorno dopo giorno ed ora, che ormai noi possiamo più prescindere da lui, cambia spesso pelle.
l'opera in questione, Google Variations, rappresenta una serie di alcuni micro esperimenti, orientati a destrutturare il nostro rapporto col brand.
google variations