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lunedì 19 novembre 2012

Straight & Arrow by Daito Manabe. Una sinfonia ad impulsi.

programmatore, sound designer, DJ ed ovviamente new media artist. nato in Giappone nel 1976, Daito Manabe è uno dei personaggi più controversi nel vasto panorama della digital art.
a differenza però dei suoi colleghi, la sua non è una creatività che vede il web al centro dei suoi lavori. no. per Daito c'è da fare un discorso a parte visto che i suoi, sono esperimenti audiovisivi che interagiscono col corpo umano.
la sua ultima fatica è "Straight & Arrow", lavoro realizzato per il dj e producer FaltyDL dove video arte e sound design si fondono per dar vita ad un video musicale basato sull'elettrostimolazione e le sue sperimentazioni sul corpo umano.
per la sua realizzazione, ben 40 comparse sono state cablate all'equipaggiamento di Daito per far muovere i loro corpi all'unisono e, quindi, visualizzare la musica.
 il risultato? una sinfonia di contrazioni indotte.
FaltyDL "Straight & Arrow" [music video]

domenica 19 giugno 2011

creative time tweets #VadeMecum. tweets in Library.

un giorno qualcuno si recherà nella biblioteca di Washington per cercare tutto questo, sfoglierà pagine e pagine di documenti lasciati e tenterà di capirci qualcosa.
un giorno molto lontano queste pagine saranno il simbolo delle rivoluzione informatica in atto, l'emblema vero e proprio del cambiamento mentre oggi rappresentano solo pagine utilissime per tenere in equilibrio mobili malmessi o per attirare la polvere.
mentre sto scrivendo il nostro caro David Horvitz è in viaggio all'interno degli Stati Uniti, dalla west coast alla east coast per documentare il cambiamento della comunicazione, la sua metamorfosi e lasciare qualcosa alle generazioni future. il suo viaggio non è scelto a caso ma rappresenta il percorso fatto dal primo telegramma continentale spedito nel 1861 da San Francisco a Washington dal Presidente Lincoln.
durante il suo estenuante viaggio in treno, il nostro caro David trascriverà tutti i tweet contenenti l'hashtag #VadeMecum, effettuerà riflessioni giornaliere e si interrogherà sulla storia della tecnologia all'interno della comunicazione, depositando poi tutto il materiale raccolto negli archivi pubblici della biblioteca di Washington.
magari forse un giorno qualcuno leggerà anche il mio tweet.
cretive time tweets

venerdì 27 maggio 2011

Creative Time Tweets #24hPort. where are you going? here.

dove sei stato?
dove stai andando?
sono queste le uniche domande che Man Bartlett ha posto per  24 ore all'interno del bus terminal di New York durante il nuovo progetto targato Creative Time Tweets. persone incontrate per caso, storie che si intrecciano per qualche istante in fila per i tickets oppure mentre sorseggiano una bibita ghiacciata in attesa dell'autobus in partenza. non solo storie di passaggio ma anche atmosfera, musica e perfino l'esercito americano. sono questi i protagonisti "24hPort", il nuovo sperimentale progetto che ha come punto nevralgico la partecipazione attiva degli utenti che riescono a seguire tutto quello succede all'interno del bus terminal attraverso gli occhi di Man.
lo scopo di questa sperimentazione è dunque la dimostrazione di come oggi twitter stia cambiando la stessa idea di spazio pubblico e di come il mezzo possa essere utilizzato per coinvolgere gente e creare dialogo grazie alla diaspora digital nella vita di tutti i giorni.
creative time tweets

sabato 26 marzo 2011

Dead Drops, offline file-sharing

sono tante le cose che possiamo fare, abbiamo tanti desideri da realizzare in uno tempo troppo breve chiamato vita. il nostro unico limite è porci un limite.
apriamo la finestra e respiriamo un po' d'aria inquinata. con calma. inspiriamo ed espiriamo fino a riempirci i polmoni, fino a sentire in gola l'amarognolo dei gas di scarico e delle polveri sottili. 
bene, se lo sentiamo significa che siamo vivi.
poi? che succede? ora che ci siamo resi conto di essere vivi come possiamo fare a non sprecare tutto questo senza cadere nel letargo intellettuale che ci avvolge?
a New York c'è gente che inventa di tutto, produce, distrugge ma soprattutto non smette mai di utilizzare la testa; ingranaggi ben oleati, tanta voglia di fare ed un pizzico di sana follia che non guasta mai.
uno di questi è Aram Bartholl con uno dei suoi progetti più famosi: Dead Drops. 
ora il gioco è facile perché potrei dirvi subito che cos'è, com'è realizzato ed anche lo scopo ma purtroppo per voi, non farò nulla di tutto questo.
come avete letto nel titolo, è un file sharing rigorosamente offline.

martedì 1 marzo 2011

RoundHouse and its augmented Kinect visuals

non sempre la scatola nera deve rappresentare qualcosa di tragico, un incidente e tante vite spezzate. questa volta non sarà così.
a volte può rappresentare un luogo magico, in cui i sensi si uniscono per dare forma a qualcosa in grado di stupirci, lasciando una nuova scia dopo la sua visione.
tutto questo non poteva non accadere a Camden Town, posto dove l'alchimia per la musica e le sue sperimentazioni vive spontanea, nutrendosi dalla linfa di giovani sempre vogliosi di creare qualcosa di nuovo. concediamoci una licenza poetica, visto che  non ci saranno assoli di chitarra e voci roche a colorare quello di cui parliamo.
è il momento della tecnologia.
il tutto avviene all'interno di un semplice myspace, dove un normale streaming si trasforma in un'ambiente in cui le immagini accarezzano la musica.
roundhouseblackbox on youtube

prima regola del RoundHouse: parlare del RoundHouse.




giovedì 17 febbraio 2011

la rivincita delle scatole, the white_box

chiudete gli occhi e pensate ad una scatola.

bene, se anche voi state pensando ad una marrone di cartone... tranquilli, non siamo tutti dotati di una fantasia limitata, è solo colpa della nostra mente, sempre ancorata a preconcetti.
è da sempre considerata un qualcosa di superfluo, eliminabile il prima possibile per arrivare a cosa custodisce, un mezzo per un unico fine: quello che contengono.
da tempo oggetto di maltrattamenti, ombra del suo contenuto, ma per una volta mi piace ribaltare questo concetto e mettermi dalla sua parte, immaginandola protagonista di qualcosa.
tutto questo è accaduto al Nouvelles Musiques di Montréal attraverso un'installazione che consentirà ai musicisti di sperimentare sempre di più i processi di interazione uomo/macchina.
the white_box