Dodecaudion è uno di quei progetti open source che rimbalza di blog in blog, forte di una carica innovativa tale da poter cambiare molte delle espressioni artistiche relazionate alla musica.
presentato qualche mese fa da panGenerator al TED di Varsavia, Dodecaudion è un music controller che consente all'user di creare musica in maniera molto singolare. non ci sono pulsanti, non ci sono corde né aria da insufflare. tutto avviene solo attraverso i movimenti del corpo.
come riportato da Make che ne ha studiato il funzionamento, il progetto vede l'utilizzo di sensori a infrarossi, Arduino, Bluetooth, Processing ed un sintetizzatore che converte i movimenti in musica. insomma, tutta una serie di tecnologie hardware/software non impossibili da reperire.
come spiegato da uno degli ideatori, Dodecaudion non è solo uno strumento sperimentale ma un device concepito per trasformare la stessa creazione musicale in una performance artistica.
aspettando il suo impiego da parte del figo di turno per lanciare il progetto al grande pubblico, godiamoci il promo.
Dodecaudion [video]
sabato 3 novembre 2012
Dodecaudion, the body instrument.
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lunedì 22 ottobre 2012
LaFiac.com, The End of a World.
arriva quest'anno alla terza edizione uno dei casi più famosi di cybersquatting: LaFiac.com.
concepita nel 2010, LaFiac è una galleria online nata per dirottare traffico dalla molto più blasonata e mondana Fiac (la Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea di Parigi) verso il mondo emergente della net art. niente dunque a che vedere con gli allestimenti patinati del Gran Palais di Parigi ma solo un sito, simbolo della nuova arte che vede internet come elemento d'espressione.
nata col tema "la fine di un mondo", l'edizione 2012 de LaFiac racchiude anche quest'anno diversi artisti internazionali. non solo quindi Rafaël Rozendaal ma anche Anthony Antonellis, Marco Cadioli, Systaime e Lorna Mills sono i protagonisti della nuova galleria: una landing page che tagga le diverse opere caricate online dagli artisti.
come dice il manifesto dell'iniziativa, le opere esposte (pur non essendo in vendita) sono espressione di una realtà sempre più in ascesa nel panorama globale. magari un giorno saranno esposte in gallerie importantissime ma, oggi, accontentiamoci di un sito.
lafiac.com
concepita nel 2010, LaFiac è una galleria online nata per dirottare traffico dalla molto più blasonata e mondana Fiac (la Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea di Parigi) verso il mondo emergente della net art. niente dunque a che vedere con gli allestimenti patinati del Gran Palais di Parigi ma solo un sito, simbolo della nuova arte che vede internet come elemento d'espressione.
nata col tema "la fine di un mondo", l'edizione 2012 de LaFiac racchiude anche quest'anno diversi artisti internazionali. non solo quindi Rafaël Rozendaal ma anche Anthony Antonellis, Marco Cadioli, Systaime e Lorna Mills sono i protagonisti della nuova galleria: una landing page che tagga le diverse opere caricate online dagli artisti.
come dice il manifesto dell'iniziativa, le opere esposte (pur non essendo in vendita) sono espressione di una realtà sempre più in ascesa nel panorama globale. magari un giorno saranno esposte in gallerie importantissime ma, oggi, accontentiamoci di un sito.
lafiac.com
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Ubicazione:
Via Giambellino, Milano, Italia
lunedì 15 ottobre 2012
Emergence, gli alberi parlanti di Craig Walsh.
nata come collaborazione tra il festival Art & About e l'Australian Museum, Emergence è stato il progetto creato dell'artista contemporaneo Craig Walsh.
il tutto s'è svolto all'interno del Sydney Hide Park dove, attraverso un gioco di proiezioni, Walsh è riuscito a trasformare il parco in un paesaggio surreale di alberi parlanti.
come evidenziato dallo stesso artista, il progetto rende omaggio alla storia del parco (da sempre punto d'incontro per la protesta sociale) e si è sviluppato proiettando sulle chiome degli alberi i volti di Colin Charlton, Jennifer Anne Curtis e Sylvia P Hale. I tre, anche se provenienti da ambienti culturali differenti, sono uniti da un impegno sociale tale da sposare la causa dell'installazione di Walsh: la divulgazione di tematiche storiche tenute nascoste agli occhi di tutti.
dunque, Emergence si pone agli occhi di tutti come uno strumento collettivo di azione civica partendo da un chiaro presupposto: ogni paesaggio nasconde innumerevoli storie mai raccontate.
About the project
il tutto s'è svolto all'interno del Sydney Hide Park dove, attraverso un gioco di proiezioni, Walsh è riuscito a trasformare il parco in un paesaggio surreale di alberi parlanti.
come evidenziato dallo stesso artista, il progetto rende omaggio alla storia del parco (da sempre punto d'incontro per la protesta sociale) e si è sviluppato proiettando sulle chiome degli alberi i volti di Colin Charlton, Jennifer Anne Curtis e Sylvia P Hale. I tre, anche se provenienti da ambienti culturali differenti, sono uniti da un impegno sociale tale da sposare la causa dell'installazione di Walsh: la divulgazione di tematiche storiche tenute nascoste agli occhi di tutti.
dunque, Emergence si pone agli occhi di tutti come uno strumento collettivo di azione civica partendo da un chiaro presupposto: ogni paesaggio nasconde innumerevoli storie mai raccontate.
About the project
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Sydney Hide Park
domenica 7 ottobre 2012
Una giungla digitale per il fashion show di Kenzo.
un parallelepipedo da 22x8 m, una passerella circolare attorno ad esso e ben 8 proiettori. sono stati questi gli elementi scenografici utilizzati da Kenzo per la presentazione della sua nuova collezione S/S 2013, uno show in cui moda e tecnologia sono mescolate per una delle kermesse più chiacchierate dell'anno: la Fashion Week di Parigi.
non essendo però questo il luogo in cui parlare di abiti, borse e tacchi a spillo, concentriamoci sulla scenografia (indubbiamente uno aspetti più interessanti della serata) soffermandoci sul concept e sull'equipe che l'ha realizzata.
progettata e implementata dal video artist newyorkese Kenzo Digital con la collaborazione dal collettivo SuperUber, l'installazione entra in armonia con la collezione basandosi su un'idea ben specifica: la creazione di un habitat in cui realtà e finzione si fondono alla perfezione.
la parte più interessante dell'installazione appare però il suo sviluppo, vista la creazione di una foresta ibrida in cui natura e mondo digitale sono in perfetta armonia attraverso un percorso narrativo ricco di suggestioni.
di per sé il concept dietro questo lavoro non è illuminante ma il risultato finale è grandioso.
un contesto surreale che ha giocato con la percezione di tutti, anche di chi con la moda ha poco a che fare.
Kenzo Digital Show [video]
non essendo però questo il luogo in cui parlare di abiti, borse e tacchi a spillo, concentriamoci sulla scenografia (indubbiamente uno aspetti più interessanti della serata) soffermandoci sul concept e sull'equipe che l'ha realizzata.
progettata e implementata dal video artist newyorkese Kenzo Digital con la collaborazione dal collettivo SuperUber, l'installazione entra in armonia con la collezione basandosi su un'idea ben specifica: la creazione di un habitat in cui realtà e finzione si fondono alla perfezione.
la parte più interessante dell'installazione appare però il suo sviluppo, vista la creazione di una foresta ibrida in cui natura e mondo digitale sono in perfetta armonia attraverso un percorso narrativo ricco di suggestioni.
di per sé il concept dietro questo lavoro non è illuminante ma il risultato finale è grandioso.
un contesto surreale che ha giocato con la percezione di tutti, anche di chi con la moda ha poco a che fare.
Kenzo Digital Show [video]
giovedì 9 agosto 2012
Online Now, journey into social interaction.
in questo mio spazio ho sempre approfondito la parte creativa di internet, spendendo sempre due righe per tutti quei progetti che raccattavo in giro per la loro originalità oppure per l'uso alternativo della tecnologia. in un certo modo mi sono sempre limitato a descrive la sua parte creativa senza mai soffermarmi un attimo su tutte le sue altre sfaccettature.
il web però non è solo estro e fantasia: è scambio di dati, film e musica in streaming, forum, chat, porno ed anche e soprattutto dipendenza.
dipendenza manifestata in una famiglia che non spegne i propri laptop per passare un po' di tempo insieme, in un sorriso di prima mattina davanti alla prima notifica di Facebook e perfino in due ragazzi che si abbracciano senza distogliere lo sguardo dai proprio smartphone.
sono queste e tante altre le immagini di Online Now, un piccolo ed allo stesso tempo pungente sguardo su quella parte della popolazione sempre più dipendente dalla tecnologia e dai social network.
welcome to the internet.
Online Now [video]
il web però non è solo estro e fantasia: è scambio di dati, film e musica in streaming, forum, chat, porno ed anche e soprattutto dipendenza.
dipendenza manifestata in una famiglia che non spegne i propri laptop per passare un po' di tempo insieme, in un sorriso di prima mattina davanti alla prima notifica di Facebook e perfino in due ragazzi che si abbracciano senza distogliere lo sguardo dai proprio smartphone.
sono queste e tante altre le immagini di Online Now, un piccolo ed allo stesso tempo pungente sguardo su quella parte della popolazione sempre più dipendente dalla tecnologia e dai social network.
welcome to the internet.
Online Now [video]
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